"Il mercato ha
fiutato nel nostro bisogno disperato di amore, l'opportunità di enormi profitti”.
(Z. Bauman).
La globalizzazione ha
creato un meccanismo in base al quale, grazie al consumo e al divertimento, le
persone diventano dipendenti dal bisogno di consumare e “divertirsi”, perché
questo rappresenta, per un brevissimo momento, la possibilità di riempire il
vuoto che deriva dal bisogno di amore non soddisfatto. Però questo vuoto non si
riempie, ovviamente, e allora bisogna consumare ancora e ancora e ancora. In
una corsa sfrenata senza fine, che produce infelicità. Mantenersi giovani non
ha a che fare solo con l’aspetto fisico, ma con l’uscita dall’ incantesimo che
il consumismo ha creato per alimentare i propri profitti sfruttando l’enorme
bisogno di amore dell’essere umano, in un’epoca in cui l’aridità del sistema
basato solo sulla finanza ha prosciugato valori profondi che nutrono, danno amore,
e fanno sentire giovani dentro.
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