mercoledì 28 giugno 2017

"Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore, l'opportunità di enormi profitti”. (Z. Bauman).

La globalizzazione ha creato un meccanismo in base al quale, grazie al consumo e al divertimento, le persone diventano dipendenti dal bisogno di consumare e “divertirsi”, perché questo rappresenta, per un brevissimo momento, la possibilità di riempire il vuoto che deriva dal bisogno di amore non soddisfatto. Però questo vuoto non si riempie, ovviamente, e allora bisogna consumare ancora e ancora e ancora. In una corsa sfrenata senza fine, che produce infelicità. Mantenersi giovani non ha a che fare solo con l’aspetto fisico, ma con l’uscita dall’ incantesimo che il consumismo ha creato per alimentare i propri profitti sfruttando l’enorme bisogno di amore dell’essere umano, in un’epoca in cui l’aridità del sistema basato solo sulla finanza ha prosciugato valori profondi che nutrono, danno amore, e fanno sentire giovani dentro.

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